Il caffè non è solo una bevanda: fa parte del rituale del mattino, è un’occasione di convivialità e socializzazione, energia contro la stanchezza, il pretesto per una pausa con amici e colleghi.
Ma è vero che il caffè fa male se assunto in dosi troppo elevate? C’è una quantità sicura da assumere? In questo articolo vedremo come il caffè agisce sull’intestino, tra benefici e possibili controindicazioni.
Il caffè: origini e proprietà
Diffuso in tutto il mondo e parte integrante di molte culture, il caffè affonda le sue origini in Etiopia. Da lì, la coltivazione si è diffusa in Arabia, poi in Europa e nelle Americhe, diventando nel tempo una delle bevande più consumate al mondo.
La bevanda del caffè si ottiene dai semi torrefatti e macinati della pianta del genere Coffea, diffusa in 40 specie. Attualmente, le piante da caffè sono presenti in Sud America, in Africa e nel sud-est asiatico.
Dalla polvere di caffè possono nascere diverse preparazioni, dall’espresso, alla moka, al caffè americano.
Il caffè vanta numerosi composti, tra cui caffeina e polifenoli, che gli conferiscono proprietà stimolanti, antiossidanti e digestive. A seconda della varietà, della tostatura e del metodo di preparazione, queste sostanze possono variare e influenzare in modo diverso la risposta dell’organismo.
Benefici caffè: una fonte di energia quando serve
Il caffè, se consumato con moderazione, può apportare benefici come ad esempio l’aumento dell’energia, il miglioramento della concentrazione e la possibile diminuzione del rischio di alcune malattie croniche. Vediamo nel dettaglio i principali benefici.
- Aumento dell’energia e della concentrazione: la caffeina, principale componente del caffè, agisce come stimolante del sistema nervoso centrale, riducendo la sonnolenza e migliorando la prontezza mentale.
- Miglioramento delle prestazioni fisiche: la caffeina può aumentare la resistenza alla fatica e migliorare le prestazioni sportive.
- Effetti positivi sull’umore: può stimolare la produzione di neurotrasmettitori come la dopamina.
- Favorisce la motilità intestinale: il caffè può avere effetti lassativi ed essere quindi utile in caso di stitichezza.
Controindicazioni ed effetti collaterali del caffè
Il caffè può causare alcuni effetti collaterali, dovuti in particolare all’azione della caffeina.
- Insonnia e ansia: la caffeina può interferire con il sonno, soprattutto se consumata nelle ore serali, e può aumentare i livelli di ansia e nervosismo.
- Aumento della pressione arteriosa: in alcune persone, bere caffè causa un aumento temporaneo della pressione arteriosa. Per questo, se si soffre di ipertensione o problemi cardiaci è sconsigliato o preferibile consumarlo con moderazione.
- Problemi gastrointestinali: il caffè aumenta la produzione di acido gastrico, potrebbe quindi causare bruciori, in particolar modo in chi soffre di disturbi gastrici e soprattutto se assunto a stomaco vuoto.
- Effetto lassativo: se per chi soffre di stitichezza questo è un punto a favore, in caso di diarrea meglio astenersi dal consumo di caffè.
- Dipendenza e astinenza: l’uso regolare di caffè può creare dipendenza e, in caso di sospensione improvvisa, possono comparire sintomi di astinenza come mal di testa, affaticamento e irritabilità.
- Interferisce con l’assorbimento di alcuni nutrienti, in particolare Calcio e Ferro.
Questi effetti negativi del caffè possono accadere soprattutto a soggetti sensibili o in caso di consumo eccessivo. È inoltre sconsigliato farlo bere ai bambini.
Quanti caffè al giorno?
La dose consigliata varia in base all’età, al peso corporeo e alla sensibilità individuale, ma per la maggior parte degli adulti sani è consigliabile non superare le 3-4 tazzine di caffè al giorno.
La tolleranza alla caffeina varia da persona a persona, quindi è importante fare attenzione a quali siano gli effetti del caffè sul proprio organismo. In ogni caso, meglio non bere troppi caffè al giorno ed evitare il consumo serale, per non compromettere la qualità del sonno. In caso di patologie preesistenti o dubbi sugli effetti del caffè, è sempre consigliabile consultare il proprio medico.
Il trend della “clean caffeine”: le alternative al classico espresso
Sempre più persone cercano alternative più delicate per il sistema digestivo, senza rinunciare agli effetti stimolanti del caffè.
La clean caffeine si riferisce a forme di caffeina più “pulite”, estratte da piante diverse dal caffè o direttamente senza caffeina. Per esempio:
- ginseng puro, non contiene naturalmente caffeina. Il “caffè al ginseng”, invece, sì;
- caffè decaffeinato, d’orzo o di cicoria, per chi desidera un gusto simile, ma senza caffeina;
- tè verde, tè matcha o yerba mate, contengono caffeina, ma stimolano l’organismo in modo più graduale e duraturo rispetto al caffè.
Insomma, il caffè può essere una bevanda piacevole e con benefici per la salute se consumata con moderazione, ma è importante essere consapevoli dei suoi possibili effetti collaterali e adattare il consumo alle proprie esigenze individuali.
Ricorda infine, che con l’uso abituale si stabilisce una certa tolleranza nei confronti del caffè: non esagerare nel consumo e opta per alternative più sane, anche solo per variare!
