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Acidità di stomaco e reflusso: i fattori che li peggiorano

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In questo nuovo articolo affronteremo un tema che ormai riguarda milioni di persone e che può influenzare in modo davvero significativo la qualità della vita. Si tratta dell’acidità di stomaco e del reflusso gastroesofageo, disturbi che possono manifestarsi con sintomi comuni e spesso difficilmente distinguibili quali dolore, bruciore, rigurgito, difficoltà digestive e senso di pesantezza.

Questi disturbi possono essere molto fastidiosi e interferire non solo con il momento del pasto ma con qualunque momento della nostra vita come il riposo, il lavoro e il benessere generale. Per questo diventa fondamentale comprenderne le cause e riconoscere i fattori che possono aggravarli. Solo così sarà possibile trovare una soluzione e ottenere un reale sollievo. 

Insieme esploreremo quali abitudini alimentari e comportamentali possono fare la differenza e quali accorgimenti adottare ogni giorno per migliorare la salute gastrica in modo semplice ed efficace.

Alimentazione: cibi e bevande da evitare

Acidità di stomaco e reflusso gastroesofageo sono disturbi gastrici spesso dovuti alla risalita del contenuto dello stomaco verso l’esofago; il refluito che può essere acido oppure biliare, a contatto con le mucose, possono causare bruciore, dolore e, in alcuni casi sintomi atipici quali, tosse secca o irritazione alla gola. 

Tali problematiche però, si possono presentare anche indipendentemente dal reflusso, ad esempio dopo pasti abbondanti o troppo ricchi di grassi e spezie. Capiamo quindi come l’alimentazione abbia un ruolo cruciale e come questa impatti direttamente su questi disturbi. 

Infatti, alcuni cibi possono favorire la comparsa dei sintomi. È quindi fondamentale imparare a riconoscere quali alimenti possono peggiorare la situazione, così da poterli limitare o evitare completamente.

Dettaglio di una donna che mangia un cucchiaio di ciò che ha nel piatto, mentre si tocca lo stomaco

Ci sono alcuni alimenti ai quali dobbiamo prestare attenzione.

  • Cibi grassi e fritti: rallentano la digestione e favoriscono la risalita dei succhi gastrici.
  • Pomodori e agrumi: cibi acidi di natura, possono irritare ulteriormente la mucosa gastrica.
  • Cioccolato e menta: possono facilitare il reflusso.
  • Bevande gassate, caffè e alcolici: aumentano la produzione di acido e la pressione nello stomaco.
  • Spezie piccanti e condimenti forti: possono aggravare la sensazione di bruciore.

Abitudini alimentari scorrette

Passiamo ora alle abitudini alimentari scorrette. Certo è che oltre alla scelta degli alimenti è importante prendere in considerazione anche il modo in cui mangiamo perché può influenzare la comparsa dei sintomi legati a reflusso e acidità.

Tra le cattive abitudini va ricordata quella di mangiare a orari irregolari. Ad esempio, saltare i pasti o consumarli in modo disorganizzato può mettere sotto stress il sistema digestivo e può diminuire le naturali difese di stomaco ed esofago. Allo stesso modo, consumare i pasti troppo velocemente, senza masticare in modo adeguato, può rendere la digestione più difficoltosa e può aumentare la pressione nello stomaco causando reflusso.

Altro comportamento da attenzionare è quello di distendersi subito dopo mangiato. Sdraiandoci, i succhi gastrici tendono a risalire verso l’esofago: si consiglia quindi di aspettare almeno due o tre ore prima di coricarsi dopo un pasto, specialmente la sera.

Un ultimo aspetto da considerare sono le porzioni troppo abbondanti che possono andare a sovraccaricare lo stomaco, aumentando il rischio di acidità e reflusso.

Fattori legati allo stile di vita

Stress, cambio di stagione, fumo, sedentarietà, sovrappeso o a volte anche indossare abiti troppo stretti sull’addome può determinare acidità di stomaco o reflusso gastroesofageo. Andiamo ad affrontare questi fattori e a comprenderne bene i motivi per cui possono essere causa di queste condizioni.

Lo stress è un amplificatore di questi disturbi. Il nostro corpo quando, si trova sotto pressione, tende a causare un’alterazione delle naturali difese dell’organismo, ad alterare la percezione agli stimoli e talvolta a produrre più acido gastrico.

Quando siamo sotto pressione, le difese del nostro organismo possono venire compromesse e questo a livello gastrico può rallentare i processi digestivi, creando un terreno fertile per il bruciore di stomaco. 

Imparare a gestire lo stress attraverso tecniche di rilassamento, respirazione, esercizio fisico o momenti di pausa durante la giornata può avere un impatto positivo anche sulla salute gastrica.

Giovane donna stressata al pc

Il cambio di stagione può condizionare i disturbi gastrointestinali a causa dell’alterazione del ritmo circadiano, che regola digestione e secrezione acida, e delle variazioni di temperatura che può influenzare la funzionalità intestinale. Inoltre, le modifiche nello stile di vita stagionale – come dieta, attività fisica e livelli di stress – possono peggiorare i sintomi di queste problematiche. Anche il fumo è un nemico della digestione: potrebbe danneggiare la mucosa dello stomaco ed esporla al contatto con le sostanze irritanti.

La sedentarietà, inoltre, rallenta il metabolismo e la motilità intestinale, con conseguente possibile rallentamento della digestione. Fare un po’ di attività fisica moderata, come una camminata dopo i pasti, può favorire la digestione e ridurre i sintomi.

Il sovrappeso è un altro fattore di rischio importante: l’eccesso di peso, soprattutto nella zona addominale, esercita una pressione maggiore sullo stomaco, facilitando la risalita dei succhi gastrici verso l’esofago.

Infine, anche semplici dettagli quotidiani come indossare abiti troppo stretti nella zona della vita o dell’addome possono contribuire ad aumentare la pressione intraddominale e peggiorare i sintomi.

Eccesso di acidità: il vero responsabile di tutti questi fastidi?

Nell’immaginario comune, si tende ad associare i disturbi di stomaco a un’eccessiva acidità, ma in realtà questa è la causa solo in rari casi. Più spesso, sintomi come dolore, bruciore, rigurgito, difficoltà digestive e senso di pesantezza si manifestano quando le difese dell’organismo sono compromesse. In queste condizioni, lo stomaco e l’esofago risultano più vulnerabili e facilmente irritabili da sostanze che, entrando in contatto con le mucose gastriche meno protette, provocano disturbi digestivi.

Referenze scientifiche

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