Tecniche di conservazione degli alimenti: i vantaggi per il benessere del tuo intestino

alimenti come cereali, legumi e salse, conservati in barattoli e contenitori

Sai conservare il tuo cibo senza commettere errori? La conservazione corretta degli alimenti tra le mura domestiche non può darsi per scontata. 

La sicurezza alimentare, dopo la fase di acquisto, passa nelle mani del consumatore. Saper gestire le proprie risorse alimentari permette di mangiare in sicurezza, evitando inutili sprechi.

Anche il benessere del tuo intestino dipende da come conservi il cibo. Di primo acchito potrebbe non sembrare, ma mangiare in sicurezza significa prendersi cura della propria flora intestinale

Vediamo alcune tecniche di conservazione utili a mantenere fresco e sano il tuo cibo.

I metodi di conservazione degli alimenti che utilizzi ordinariamente sono stati in realtà delle scoperte rivoluzionarie per la nostra alimentazione.

Fin dall’antichità, l’uomo ha avuto bisogno di conservare gli alimenti. La salatura, l’essiccazione, l’affumicatura sono tecniche antichissime, sviluppate al tempo degli Egizi. 

Nicolas Appert è l’inventore del metodo per conservare i cibi ermeticamente: scoprì che eliminando l’aria dagli alimenti, venivano rimossi anche gli organismi colpevoli della decomposizione. Da quel momento, il cibo iniziò ad essere conservato facilmente, per lunghi periodi, in scatola. 

Sarà nella seconda metà dell’800 che dalle neviere riempite di neve e ghiaccio si passerà all’uso del frigorifero

Ma a cosa servono le tecniche di conservazione? Oltre a mantenere in buono stato il tuo cibo, possono essere considerate un mezzo di sostenibilità e salute. Esse infatti permettono di:

  • evitare di sprecare il cibo;
  • abbattere il consumo delle risorse utilizzate per la produzione;
  • mantenere un regime sano in totale sicurezza alimentare;
  • evitare inutili spese, risparmiando denaro;
  • avere sempre a disposizione cibo fresco e variegato; 
  • prendersi cura del proprio microbiota intestinale.

 

In pratica, i metodi di conservazione mirano a eliminare le cause di alterazione degli alimenti, ovvero tutto ciò che fa marcire il cibo: 

  1. fattori fisici come luce o calore;
  2. fattori chimici come l’ossigeno e l’acqua;
  3. fattori biologici come i microrganismi (funghi o batteri) o enzimi presenti nell’alimento.
mezza mela non conservata e annerita

La conservazione ha lo scopo di limitare questi fattori. Metodi di conservazione sbagliati però, potrebbero modificare le proprietà e il valore nutrizionale del cibo

Conservare bene il cibo per non sprecarlo

Secondo il Waste Watcher International Observatory on Food and Sustainability in Italia vengono gettati circa 75 grammi di cibo al giorno pro capite, circa 27,253 kg annui 1.

Se paragonassimo questa cifra a kili di mele, sarebbero circa 135 mele (di peso medio) che finirebbero nella spazzatura ogni anno, per ogni italiano! Per non dimenticare dello spreco di energia impiegata dalla filiera per la loro produzione.

Ma quali sono stati gli alimenti più sprecati? Sul podio c’è la frutta, seguita da pane, insalata, verdure, aglio e cipolle.

bidone pieno di frutta e verdura sprecate

Il primo passo per evitare gli sprechi è l’organizzazione: pianificare la dieta settimanale aiuta ad evitare acquisti superflui e fa risparmiare denaro! Condurre una spesa sostenibile è sempre una buona pratica.

Lo spreco alimentare è un problema che riguarda la filiera alimentare ma anche le nostre case. Con una buona organizzazione della spesa, imparando a cucinare con gli scarti e prendendo qualche accorgimento su come conservare correttamente gli alimenti, si può limitare.

Tecniche di conservazione degli alimenti: quali sono?

Vediamo alcune strategie di conservazione per evitare gli sprechi. Iniziamo da frutta e verdura:

  • L’ETILENE. Attenzione a mele e banane! Questi sono chiamati frutti climaterici: riescono a maturare anche dopo la raccolta per la produzione di etilene, il composto responsabile della maturazione. Tenere altra frutta e verdura in loro presenza, ne accelera i tempi di maturazione. A meno che non desideri far maturare più in fretta la tua frutta o verdura, meglio tenerli alla larga! In categoria troviamo anche: albicocche, cachi, avocado, fichi, kiwi, pesche, pere, prugne e pomodori.
  • NEMICI DEL FRIGO. Agrumi, banane e frutti esotici come avocado, litchi e papaya non hanno bisogno di essere refrigerati, anzi, potrebbero essere danneggiati. Così come pomodori, fagiolini, cetrioli e zucchine: il freddo potrebbe alterarne la consistenza. Si consiglia di lasciarli in ambienti freschi, fuori dal frigo e lontano dalla luce solare.
  • IN FRIGO. Gran parte della frutta e della verdura può essere conservata in frigo, preferibilmente nei cassetti inferiori. Questo eviterà la perdita d’acqua dall’alimento quindi il suo raggrinzimento. Troppa umidità però, rischierebbe di deteriorarla precocemente. Il consiglio è quello di rivestire il cassetto con della carta assorbente, per eliminare eventuali eccessi d’acqua. Inoltre, per mantenere più a lungo l’insalata o qualsiasi altra verdura a foglie, ti consigliamo di lavarla, asciugarla e conservarla in contenitori ermetici insieme a carta assorbente!
  • AGLIO e CIPOLLA. Umidità e gelo favoriscono l’insorgere di muffe. Troppa luce invece, li farebbe germogliare. Per questo devono essere conservati in un luogo fresco, asciutto e al riparo dalla luce del sole, come la dispensa. La temperatura ideale si aggira intorno ai 15°C ed andrebbero conservati preferibilmente in sacchetti di carta, vimini o in contenitori di ceramica.

 

Ricorda che anche frutta e verdura possono essere congelate, sia crude che cotte. La consistenza non sarà ideale ma puoi impiegarla in ricette come zuppe, brodi o frullati.

Pane, il trucco per averlo sempre fresco!

Mantenere il pane morbido può risultare complicato e non sempre si ha la possibilità di averlo fresco. Come conservarlo al meglio?

  • Il pane andrebbe sistemato in sacchetti di carta o di stoffa. In questo modo manterrà il giusto quantitativo di umidità. Per mantenerlo per più tempo però, andrebbe aggiunta una busta di plastica come involucro più esterno. Questo limiterà l’evaporazione dell’acqua naturalmente presente nel pane così da garantirne la morbidezza. 
  • Farlo a fette e metterlo in freezer è sempre una valida alternativa. Ha una durata massima di tre mesi e quando lo scongeli, puoi provare a tostare la fetta appena tolta dal congelatore, avrai pane croccante dal cuore morbido, quasi come appena sfornato.

E le patate? Per le patate l’ideale sarebbe tenerle in un luogo fresco e asciutto, lontane dalla luce diretta per evitare che germoglino e producano solanina, un elemento tossico per l’organismo. 

Per i formaggi invece:

  • FORMAGGIO FRESCO. Mozzarella o ricotta vanno conservati in frigorifero nei ripiani più freddi, quelli centrali o subito sopra il cassetto delle verdure.
  • FORMAGGI SEMI-STAGIONATI. Taleggio, fontina, provola andrebbero conservati a temperature superiori (6-8 °C).
  • FORMAGGI STAGIONATI. Parmigiano e pecorino ad esempio, andrebbero collocati nella parte meno fredda del frigo. L’importante è non avvolgerli nella pellicola trasparente. È preferibile utilizzare fogli di carta in modo che possano ricevere aria e non trasudare i propri grassi.

Intestino: le tecniche di conservazione consigliate per il benessere intestinale

L’intestino è al centro di molti processi biologici: non solo permette di assimilare acqua e nutrienti ma è anche coinvolto nei processi digestivi, nella regolazione metabolica o nelle difese immunitarie. Prendersene cura è essenziale! I cibi che scegli di mangiare e il modo con cui li conservi fanno la differenza.

Il tuo intestino accoglie anche il microbiota, l’insieme di tanti batteri che lavorano per te, in simbiosi con il tuo organismo. Questi formano una vera e propria barriera microbica che inibisce la presenza di microrganismi patogeni e ti difende da microrganismi esogeni. 

Un’alimentazione troppo ricca di grassi e povera di fibre porterebbe ad alterare la naturale flora intestinale, rendendola più soggetta ad eventuali agenti patogeni.

Consumare cibo conservato male, inoltre, è molto rischioso! Basti pensare al botulismo alimentare, causato dal batterio Clostridium botulinum capace di contaminare gli alimenti conservati sott’olio. 

Oppure al nematode Anisakis che parassita certi pesci, molluschi e mammiferi marini: può essere contratto con l’ingerimento di pesce crudo e mal conservato.

Non dimentichiamo infine la salmonellosi causata dal batterio Salmonella frequente in alimenti di origine avicola, in particolare in uova e derivati e carne di maiale. 

Il rimedio più sicuro sono le tecniche di conservazione degli alimenti a caldo. Cuocere i cibi infatti è il modo migliore per eliminare eventuali patogeni. 

All’opposto il congelamento è una delle tecniche di conservazione degli alimenti a freddo. È un ottimo metodo per conservare a lungo gli alimenti. Però fai attenzione, il congelamento non uccide i microrganismi!

Il cibo avanzato andrebbe sempre conservato in appositi contenitori, in modo tale che non venga contaminato da eventuali microrganismi presenti nel frigorifero.

Ricordati di tenere lontani i cibi cotti dai cibi crudi per evitare la cross-contaminazione e pulisci il frigo ogni mese per prevenire la formazione di muffe e odori spiacevoli.

Le domande frequenti sulla conservazione del cibo

A quale temperatura si conservano i cibi in frigo?

termometro con frigorifero aperto sullo sfondo

La temperatura del frigo varia da 1 a 8 °C. Queste temperature sono adatte a rallentare la crescita dei microrganismi colpevoli del deterioramento.

  • La parte più bassa è di solito la più fredda, adatta a conservare carne e pesce.
  • La parte centrale (di solito 4-5 °C) è adatta a uova, latticini, dolci a base di creme e panna e agli alimenti da conservare in frigorifero “dopo l’apertura”.
  • Il cassetto inferiore è la zona a temperatura maggiore dove si conservano verdure e frutta 
  • Le mensole all’interno della porta sono i punti più caldi del frigorifero e sono destinati ai prodotti che necessitano una leggera refrigerazione come bibite o burro.

Cosa significa “consumare preferibilmente entro”?

Questa dicitura fa capire che l’alimento può essere consumato anche dopo la data di scadenza. Potrebbe cambiare consistenza o aspetto ma rimane buono e sicuro da mangiare!

Che effetto ha la refrigerazione sui batteri?

La refrigerazione ha effetto batteriostatico: blocca lo sviluppo e la riproduzione dei batteri senza ucciderli! Il cibo va scongelato lentamente in frigorifero e consumato nel più breve tempo possibile.

 

Speriamo che questi consigli sulla conservazione degli alimenti ti siano utili per evitare il più possibile l’alterazione dei cibi che acquisti: conoscere l’effetto che l’esposizione alle diverse temperature ha sulla tua spesa è un passo in avanti per non sprecarla e per godere al massimo di tutti i suoi benefici, soprattutto a livello intestinale.

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