Alimenti per l'intestino

Quali sono gli alimenti fermentati che fanno bene all’intestino?

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Hai mai sentito parlare dei cibi fermentati? Probabilmente molti li consumi già senza saperlo: per esempio? La birra, lo yogurt o il cioccolato!

Il mondo dei cibi fermentati è più vasto e benefico di quanto si pensi: oltre ad avere numerose proprietà come riequilibrio della flora batterica, miglioramento della digestione, supporto al sistema immunitario e un migliore assorbimento dei nutrienti, i prodotti fermentati ci permettono anche di variare la nostra alimentazione quotidiana e nutrire il microbiota intestinale con batteri amici.

Conosciamoli meglio!

Cosa vuol dire “fermentato”?

Per fermentare il cibo si parte da un prodotto (solitamente soia, verdure o latte) e si aggiungono lieviti, batteri o microrganismi che col tempo colonizzano l’alimento liberando zuccheri e aminoacidi e rendendolo più nutriente e digeribile.

La fermentazione è un processo controllato che avviene in assenza di ossigeno e modifica non solo il profilo nutrizionale dell’alimento di partenza, ma anche il sapore e i tempi di conservazione. La fermentazione nasce infatti come tecnica di conservazione degli alimenti.

Perché gli alimenti fermentati fanno bene all’intestino?

Tavolino in giardino imbandito con alimenti fermentati
  • Arricchiscono il microbiota di batteri buoni, favorendo così l’intero benessere psicofisico, rafforzando il sistema immunitario e abbassando il rischio di sviluppare patologie metaboliche e cardiovascolari.
  • Sono più digeribili.
  • Favoriscono l’assorbimento degli altri nutrienti, in particolare della vitamina B12 e dell’intero gruppo delle vitamine B.
  • Possono contribuire a un miglioramento del tono dell’umore, grazie ai probiotici che nutrono il nostro “secondo cervello”.

Tipi di cibi e bevande fermentate

Alcuni li conosci sicuramente, altri saranno una bella scoperta! Ecco i principali. 

  • Yogurt e Kefir: ricchi di probiotici, contengono batteri vivi che supportano la flora intestinale e facilitano la digestione. Il kefir può essere sia di latte che d’acqua.
  • Kimchi e Crauti: verdure fermentate ricche di fibre e lattobacilli, originarie rispettivamente della cucina coreana e nordeuropea, ideali per chi desidera migliorare la salute intestinale.
  • Miso e Natto: prodotti di soia fermentati contenenti enzimi e probiotici che migliorano la digestione e forniscono importanti nutrienti.
  • Gochujang: pasta di peperoncino fermentata della cucina coreana, con benefici probiotici e un sapore unico.
  • Tempeh: ricco di proteine, è chiamato anche “carne di soia” e ne è infatti una valida alternativa soprattutto nelle diete vegetali. Ha un sapore molto particolare e si può preparare in diversi modi.
  • Verdure fermentate: preparabili anche in casa, apportano fibre e lattobacilli. Le verdure più adatte sono cavoli, carote, cipolle, peperoni, aglio, rape e zucchine. Si prestano alla fermentazione anche cetrioli e olive.
  • Riso rosso: fermentato con il lievito Monascus purpureus contiene monacolina K, che aiuta a ridurre il colesterolo cattivo (LDL). Si consiglia di consumarlo massimo una o due volte a settimana, alternandolo con altri cereali.
  • Cioccolato: deriva dalla fermentazione del cacao.
  • Panificati con lievito madre: più salutari e digeribili.
  • Papaya fermentata: prodotta a partire da una papaya immatura, è ricca di oligosaccaridi con proprietà immunostimolanti e antiossidanti.
  • Kombucha: è una bevanda a base di tè zuccherato fermentato con “SCOBY”, una coltura di lieviti e batteri. È famoso per i suoi benefici e per la freschezza che apporta al palato.
  • Sakè: bevanda alcolica giapponese ottenuta dalla fermentazione del riso, ricca di enzimi digestivi e nutrienti.
  • Kvass: bevanda tradizionale ucraina ottenuta dalla fermentazione di vegetali, cereali o pane, simile alla kombucha e benefica per la flora intestinale.
  • Birra artigianale cruda: non pastorizzata e ricca di nutrienti come inulina e fruttoligosaccaridi, è considerata un prebiotico che supporta i bifidobatteri e lattobacilli utili all’intestino.
  • Vino: è il risultato della fermentazione dell’uva.

Come inserire il cibo fermentato a tavola: ricette e consigli

Se mangiare fermentato non rientra tra le tue abitudini, ma i benefici appena letti ti incuriosiscono e desideri provare qualcosa di nuovo, ecco qualche consiglio per iniziare!

  • Sostituisci, anche solo qualche volta a settimana, il latte con dello yogurt o del kefir.
  • Evita il pane del supermercato, piuttosto passa dal tuo fornaio di fiducia e chiedi un pane a lievitazione naturale.
  • Di tanto in tanto preferisci alla classica pasta o al riso, del riso rosso fermentato.
  • Quando vai al ristorante giapponese ordina una zuppa di miso insieme al solito sushi. Sarà l’occasione perfetta anche per consumare delle alghe. Procurati del Kombucha, sarà una fantastica alternativa a tè freddi, acqua aromatizzata, bevande zuccherate e, perché no, anche mocktails!
Zuppa asiatica di tofu con miso

Per beneficiare degli effetti dei cibi fermentati è importante consumarli regolarmente, ma senza esagerare: ricorda che variare l’alimentazione ogni giorno è l’arma più potente che hai per una vita lunga e in salute!

Quindi alterna pure queste nuove ricette a quelle più tradizionali, ascolta il tuo corpo e scegli un’alimentazione consapevole: il tuo intestino ringrazierà. ❤️

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