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Peristalsi intestinale: i benefici del movimento dentro e fuori

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La peristalsi intestinale è un processo fondamentale del sistema digestivo. È un movimento ritmico e coordinato dei muscoli lisci che rivestono le pareti dell’intestino. Questo processo è essenziale per spostare il contenuto intestinale lungo il tratto digestivo.

In particolare, una corretta motilità gastrointestinale gioca un ruolo fondamentale per una buona digestione e un adeguato assorbimento dei nutrienti. Talvolta però la peristalsi può subire delle alterazioni e allora cosa succede se rallenta o accelera? Come possiamo prendercene cura? Come l’alimentazione e l’esercizio fisico possono influenzarla?

Cos'è la peristalsi intestinale?

La peristalsi è una serie di contrazioni muscolari ondulatorie. Queste contrazioni spingono il cibo lungo il tratto digestivo e aiutano:

  • la digestione del cibo, facilitando la sua miscelazione con gli enzimi digestivi;
  • l’assorbimento dei nutrienti nell’intestino;
  • l’eliminazione del cibo non digerito, facilitando l’espulsione delle scorie dal corpo.
Illustrazione del processo di digestione umano.

Talvolta però la peristalsi intestinale non funziona come dovrebbe ed è possibile trovarci di fronte a due situazioni: una peristalsi intestinale rallentata, una condizione che può portare a stipsi ovvero a stitichezza, o una eccessiva motilità intestinale o peristalsi intestinale accelerata; in questo caso può presentarsi quella condizione meglio conosciuta come diarrea.

Certamente vi sono differenti fattori che influenzano la peristalsi, tra questi:

  • l’alimentazione: una dieta ricca di fibre favorisce una peristalsi regolare;
  • l’idratazione: bere in maniera adeguata aiuta la digestione e a mantenere le feci morbide, inoltre aiuta a stimolare la motilità intestinale. L’acqua, insieme ad altre bevande come tè e tisane, può favorire le contrazioni muscolari che spingono il cibo lungo l’intestino;
  • lo stress: può rallentare o accelerare la peristalsi;
  • l’esercizio fisico: una regolare attività fisica in generale favorisce le contrazioni intestinali favorendo una regolare peristalsi.

Come funzionano i movimenti intestinali della peristalsi?

Illustrazione dell'interno dell'addome con processo intestinale.

Quando si parla di peristalsi dobbiamo pensare ad un armonico alternarsi di contrazioni e rilassamenti involontari lungo tutto il tratto digestivo e va immaginata come un’onda che attraversa il tratto gastrointestinale. Parte dall’esofago e giunge fino all’ultimo tratto dell’intestino, il retto.

Questo processo consente al cibo ingerito di procedere lungo il canale digerente, ne favorisce il rimescolamento con i succhi gastro-enterici e lo spinge a contatto con le pareti dell’intestino favorendo l’assorbimento sia dei nutrienti che dei liquidi.

I movimenti peristaltici hanno inizio dopo la deglutizione del cibo, nell’esofago, proseguono nello stomaco, dove diventano più vigorosi, spingono il bolo alimentare verso la porzione superiore qui lo accolgono e lo mantengono a contatto con i succhi gastrici, per poi farlo scendere lentamente verso la parte bassa dello stomaco.

I movimenti intestinali proseguono a livello dell’intestino tenue, dove quelli longitudinali si sommano a contrazioni circolari concentriche, in questo modo si ha il rimescolamento dei cibi e viene portata a termine la loro digestione grazie agli enzimi digestivi (piccole molecole con il compito di scindere il cibo e renderlo assorbibile dall’organismo).

Alla fine dell’intestino tenue, l’onda peristaltica ha il ruolo di compattare il residuo della digestione in feci e determinarne lo spostamento verso il retto.

L’onda a questo punto ha raggiunto il retto, l’ultimo tratto dell’intestino, e si combina con l’azione della muscolatura intestinale volontaria (ossia controllata da noi in modo cosciente) per rallentare o consentire l’espulsione delle feci, dietro opportuno stimolo.

Aiutare i movimenti intestinali dall’esterno: l'esercizio fisico può stimolare la peristalsi?

Ormai è noto che per combattere la stitichezza e promuovere la regolarità intestinale va bandita la sedentarietà, questo perché l’esercizio fisico offre numerosi benefici anche da questo punto di vista, quali:

  • migliorare la digestione e dunque prevenire la stitichezza;
  • ridurre il gonfiore e favorire l’eliminazione dei gas;
  • promuovere il benessere generale e contribuire a una migliore salute intestinale.

Alla base di questi effetti c’è il fatto che l’esercizio fisico stimola le contrazioni dei muscoli addominali supportando così l’avanzamento del contenuto intestinale. Ma non solo l’attività fisica può migliorare la circolazione sanguigna nell’addome favorendo ulteriormente la funzione digestiva.

Tra le attività che rappresentano un vero toccasana per l’intestino, ci sono le attività aerobiche a basso impatto che possono essere svolte almeno 3 volte la settimana: una corsa leggera o una camminata veloce, così come una pedalata in bici o un’oretta di nuoto in piscina.

Oltre a queste attività è possibile trovare dei benefici attraverso esercizi per la stitichezza e in particolare allenando i muscoli addominali e pelvici.

Alimentazione, ritmo e regolarità: l'importanza di una routine

Ormai è evidente che, quando la peristalsi funziona bene, sia l’intestino che l’organismo possono trarne beneficio.

Primo piano di verdure a foglia verde, carote, peperoni, patate, tenute in mano da una ragazza.

Per questo è bene prendersene cura attraverso:

  • l’alimentazione, alcuni cibi possono essere ottimi alleati per sostenere la peristalsi intestinale;
  • l’esercizio fisico regolare, è bene trovare un momento specifico della giornata in cui ci si dedichi alla pratica sportiva;
  • l’idratazione, è consigliabile bere almeno 2 litri di acqua al giorno questo perché l’acqua bagna il cibo lungo il tratto gastrointestinale e fa sì che sia più scorrevole.

In linea del tutto generale è bene introdurre nella nostra alimentazione un apporto di fibra alimentare di circa 30 g al giorno, come ci suggerisce il modello mediterraneo.

Se però ci troviamo di fronte a una peristalsi intestinale alterata (stipsi o diarrea) è bene seguire alcuni accorgimenti.

In caso di stipsi è bene prima di tutto accertarsi che ci sia un adeguata idratazione e poi assumere una buona dose di fibre da frutta e verdura fresche, ideali per aiutare un intestino che fatica a fare il suo lavoro. Ad esempio, pere, prugne, peperoni e zucca non dovrebbero mai mancare nella tavola di una persona che soffre di stitichezza. Anche cereali integrali o poco raffinati come quinoa, grano saraceno e orzo sono altri grandi alleati della regolarità intestinale. Lo stesso vale per i legumi (fagioli, piselli e fave). Un’altra ottima fonte di fibre è la frutta secca come mandorle, noci e pistacchi.

Anche in caso di una peristalsi intestinale accelerata e quindi in caso di diarrea è consigliabile un maggiore attenzione all’alimentazione. Sicuramente possiamo fare largo a riso, patate, mele, banane e cereali ma anche carni magre, pesce e uova. Infine, è importante mantenersi idratati: durante gli episodi di diarrea, infatti, l’organismo perde molti liquidi che vanno reintrodotti. Da ridurre invece sono le bevande irritanti, per esempio il caffè o le bevande frizzanti e zuccherate, l’alcol, gli alimenti ultra-processati, come quelli in scatola, i cibi fritti o molto conditi, le carni grasse e i dolci. 

In ultimo se si hanno problemi di stitichezza una buona pratica potrebbe essere quella di massaggiarsi nella zona dell’ombelico appoggiando il palmo della mano sull’ombelico e facendo dei movimenti in senso orario. Questa pratica, da eseguire quotidianamente, stimola ulteriormente l’attivazione della peristalsi.

Comunque, in caso di problemi intestinali soprattutto se persistono anche adottando le modifiche appena viste al proprio stile di vita è necessario consultare il proprio medico per avere un corretto consiglio professionale.

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