Intestino

Dissenteria e diarrea: quando preoccuparsi?

Tempo di lettura: 8 minuti

Indice

La diarrea è un fastidiosissimo disturbo intestinale che indica l’emissione di feci liquide o semiliquide, con un aumento del numero di evacuazioni giornaliere: in particolare si parla di diarrea in presenza di almeno tre evacuazioni al giorno di feci molli, acquose e/o non formate.

Avere scariche di diarrea è abbastanza comune in qualsiasi fascia d’età e i motivi possono essere diversi: ma quand’è che questo disturbo deve iniziare a preoccuparci e che differenza c’è tra diarrea e dissenteria? Vediamolo insieme.

Diarrea: perché succede e cosa fare

La diarrea è un meccanismo di difesa alla base del quale c’è sempre un’infiammazione della mucosa intestinale, che può essere dovuta a molteplici agenti irritanti (es. tossine di microrganismi, fenomeni ossidativi, etc.) e i sintomi da cui è caratterizzata sono la conseguenza dei danni che la mucosa subisce.

Le feci molli sono dovute a un’eccessiva peristalsi intestinale, che porta a un insufficiente assorbimento dei liquidi lungo il tragitto che la massa fecale deve compiere attraverso l’intestino tenue e l’intestino crasso. 

Nell’arco delle ventiquattro ore l’intestino riceve complessivamente da 8 a 10 litri di liquidi sotto forma di alimenti e di secrezioni digestive (secrezioni salivari, biliari, gastriche e pancreatiche, enteriche) che in condizioni normali dovrebbero essere riassorbiti quasi completamente (al 99%) consentendo la corretta formazione delle feci. 

Una riduzione dell’assorbimento intestinale di acqua oppure un incremento delle secrezioni possono aumentare il contenuto acquoso delle feci in maniera tale da causare diarrea. In condizioni normali il contenuto di acqua delle feci è di circa 100 ml/die; se questo contenuto supera i 200 ml/die le feci si presentano molli o liquide, quindi si parla di diarrea. 

In questi casi l’organismo perde molti liquidi, ecco perché è molto importante mantenere alta l’idratazione assumendo molta acqua, ma anche tisane, passati di verdure e spremute. 

Sintomi legati alla presenza di diarrea.

Che si decida di intervenire con un rimedio della nonna, con una soluzione naturale o con un farmaco, qualsiasi sia la terapia che scegliamo di fare deve essere sempre associata ad una corretta idratazione.

La disidratazione comporta perdita di acqua e perdita di elettroliti dal sangue come sodio, potassio, magnesio, cloruro e bicarbonato. I sintomi iniziali comprendono bocca secca, urine scarse e di colore scuro e sensazione di sete.

Nei casi di disidratazione grave compaiono capogiri, vertigini o sensazione di stordimento, soprattutto quando ci si alza in piedi, ipotensione di grado severo, acidosi metabolica. In quest’ultimo caso occorre chiamare immediatamente il medico o rivolgersi ad un pronto soccorso.

Che differenza c'è tra diarrea e dissenteria?

Spesso il termine diarrea viene erroneamente usato come sinonimo di dissenteria, che rappresenta invece la forma più grave di diarrea accompagnata dalla presenza di muco, sangue e pus con scariche spesso molto dolorose e non controllabili. 

La dissenteria è sempre di origine infettiva e può essere contratta assumendo del cibo o dell’acqua contaminati o per contatto diretto con persone già infette.

Tipi di diarrea

In base alla durata, la diarrea può essere distinta in:

  • acuta e occasionale, dura generalmente pochi giorni e comunque meno di 14;
  • persistente, quando dura tra 14 e 29 giorni; 
  • cronica, di durata maggiore o uguale a 30 giorni.


La diarrea acuta spesso si risolve spontaneamente nel giro di qualche giorno senza necessità di un trattamento specifico. Tuttavia è opportuno consultare il medico se la diarrea è particolarmente forte e se la durata è superiore ai 2 giorni con dolore addominale, febbre alta, vomito, tachicardia, presenza di sangue nelle feci o segni evidenti di disidratazione. 

Quando poi la diarrea diventa ricorrente oppure ha una durata superiore alle tre-quattro settimane, è opportuno eseguire indagini mediche approfondite per verificare se siamo in presenza di malattie infiammatorie intestinali, Sindrome dell’intestino irritabile (IBS) o condizioni come la celiachia. La diarrea cronica può diventare pericolosa soprattutto per bambini, anziani e soggetti debilitati.

A cosa è dovuta la diarrea?

Le cause della diarrea possono essere molteplici. In particolare, per quanto riguarda quella acuta, tra le più comuni troviamo le seguenti:

Buone abitudini per contrastare episodi di dissenteria.
  • virus, tra cui il Citomegalovirus, il Rotavirus, i Norovirus;
  • batteri, tra cui Campylobacter, Salmonella, Shigella, Clostridioides difficile ed Escherichia coli;
  • parassiti, come il Giardia lamblia, Entamoeba histolytica e il Cryptosporidium;
  • intossicazioni alimentari, causate da cibo contaminato da tossine di origine microbica, spesso perché non sottoposto ad adeguate tecniche di conservazione; 
  • assunzione di farmaci come gli antibiotici, le statine, gli antiacidi contenenti magnesio, i farmaci inibitori della pompa protonica (IPP), i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), i farmaci cardiovascolari (antiaritmici), i farmaci analoghi delle prostaglandine, la colchicina, gli ipoglicemizzanti orali, gli antineoplastici;

Un tipo di diarrea acuta molto comune è la diarrea del viaggiatore, un’enterite che può colpire chi si reca in paesi caratterizzati da scarse norme igieniche e temperature elevate come America Latina, Africa, Medio Oriente e Asia. 

Nella maggior parte dei casi il batterio responsabile è l’Escherichia coli, mentre meno frequenti sono le infezioni da Salmonella o Campylobacter.

Tra le più comuni cause di diarrea cronica, invece, troviamo:

  • malattie infiammatorie intestinali come il morbo di Crohn, la rettocolite ulcerosa, disturbi funzionali quali la sindrome dell’intestino irritabile (IBS);
  • sindromi da malassorbimento, come l’intolleranza al lattosio o al glutine, la celiachia, l’insufficienza pancreatica esocrina, la proliferazione batterica dell’intestino tenue (SIBO);
  • abitudini alimentari scorrette, come cibi troppo grassi, fritti o troppo ricchi di fibre, alcolici, bevande gassate, bibite zuccherate e in genere liquidi ricchi di fruttosio, sorbitolo, mannitolo e dolcificanti in genere; 
  • condizioni di stress e/o ansia. Quando è in atto un evento stressante gli effetti si ripercuotono sull’asse intestino-cervello: lo stress cronico e l’ansia rilasciano corticotropina (CRH), una sostanza che coordina la risposta fisica e comportamentale allo stress. Livelli elevati di questo ormone sono associati a spasmi intestinali e diarrea;
  • ciclo mestruale, perché durante la fase premestruale e durante il ciclo vengono prodotte prostaglandine, sostanze in grado di aumentare la motilità intestinale causando dolore addominale ed episodi di diarrea;
  • bypass o resezioni intestinali o gastriche, sia in seguito ad intervento di gastrectomia sia in seguito ad interventi chirurgici di resezione dell’intestino possono verificarsi diarrea significativa e malassorbimento.

Quali farmaci prendere per la diarrea?

I farmaci più utilizzati in caso di diarrea sono quelli a base di principi attivi come:

  • la loperamide, appartenente alla classe dei medicinali antidiarroici e antipropulsivi, che blocca la diarrea inibendo la motilità dell’intestino;
  • il racecadotril, che agisce come antisecretorio;
  • i farmaci a base di principi attivi antispastici, come dicicloverina e atropina, che riducono l’entità degli spasmi intestinali.

I farmaci, a differenza dei rimedi naturali, possono avere degli effetti indesiderati che a volte possono persistere anche dopo la risoluzione del disturbo, come la stitichezza. Inoltre, i farmaci antidiarroici sono controindicati nei bambini.

Perché è meglio scegliere dei metodi naturali per la diarrea?

Considerate le conseguenze della diarrea sull’integrità della mucosa dell’intestino, sullo stato di idratazione, oltre che ovviamente sulla qualità della vita, è chiaro come sia fondamentale intervenire in maniera efficace. 

Trattandosi però di un meccanismo di difesa del nostro organismo, bloccarlo come si fa con gli antidiarroici non è esattamente la scelta più adatta. Piuttosto quello che dovremmo fare è cercare di modulare la diarrea prendendoci cura del nostro intestino partendo proprio dalla mucosa. 

A questo proposito possono esserci d’aiuto le sostanze naturali, che  agiscono senza bloccare la motilità intestinale: attraverso specifici meccanismi di protezione, si prendono cura della condizione di irritazione e infiammazione della mucosa per favorirne il rapido recupero funzionale e condurre quindi alla riduzione della sintomatologia.

Altri articoli da non perdere

Quali sono gli alimenti fermentati che fanno bene all’intestino?

Peristalsi intestinale: i benefici del movimento dentro e fuori

Tempi di digestione e attività fisica: come favorire il benessere dello stomaco